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Sapevi che...?

Pubblicato il 18/08/2025
bilingualism

Pensi di essere bilingue? Forse è meglio se ci ripensi.

Molti di noi sognano di padroneggiare due lingue con la stessa facilità e sicurezza. L’idea più comune è che se parli due lingue, allora sei bilingue... giusto? In realtà, sotto una lente d’ingrandimento, si scopre una realtà molto più complessa. Accenti nascosti, vocabolari disomogenei, il bilinguismo non è sempre quello che sembra. E se pensi che essere bilingue significhi anche essere un ottimo traduttore... beh, questo è un altro mito da sfatare.

1. Cosa significa davvero essere bilingue?

In alcuni paesi, il termine "bilingue" è usato in modo generico: chiunque parli due lingue significa che è una persona qualificata. Tuttavia, in ambienti più esigenti dal punto di vista linguistico, come la Spagna, il bilinguismo implica una competenza simile a quella di un nativo in entrambe le lingue e in tutti i campi: parlato, scritto, comprensione orale e scritta.

Un esempio rivelatore è proprio l'accento: una persona può sembrare sciolta mentre parla, ma sottili errori di pronuncia, intonazioni insolite o un ritmo diverso possono tradire. La ricerca conferma che un'esposizione precoce gioca un ruolo fondamentale nell'acquisizione di una pronuncia simile a quella di un nativo. I bambini delle famiglie di immigrati, ad esempio, possono parlare entrambe le lingue fin da piccoli, ma non riuscire a raggiungere il vero equilibrio bilingue, soprattutto in contesti più specializzati.

2. Il mito del bilingue perfettamente equilibrato

Il vero bilinguismo simmetrico, quello in cui un parlante ha la stessa fluidità in entrambe le lingue e in tutti i contesti, è estremamente raro. Questo perché l'uso della lingua dipende quasi sempre dal contesto.

Immagina una persona cresciuta in una famiglia di lingua italiana, ma educata in inglese nel Regno Unito. Potrebbero discutere della vita quotidiana con facilità in italiano, ma avere difficoltà con i termini tecnici o il vocabolario accademico. Invertiamo lo scenario: una persona che ha studiato italiano all'università può scrivere saggi eccellenti, ma inciampare quando ordina una pizza a Napoli o quando cerca di capire il linguaggio colloquiale. 

Questo fenomeno è noto come dominanza linguistica, in cui una lingua è più forte dell'altra a seconda del contesto. Come sottolinea il linguista François Grosjean, i bilingui non sono due monolingui in una sola persona, ma hanno in realtà repertori linguistici unici e variabili, modellati dall'uso concreto e quotidiano della lingua.

Riferimento scientifico:
François Grosjean, Bilingue: Life and Reality (Harvard University Press, 2010)
N.B.: Gli individui bilingui adattano l'uso della lingua al loro ambiente e raramente hanno un controllo omogeneo su tutte le aree di entrambe le lingue.

3. Perché essere bilingue non fa di te un traduttore

Un'idea comune, ma sbagliata, è che i bilingui siano traduttori naturali. Dopo tutto, "conoscono entrambe le lingue", no? Tuttavia, tradurre non significa solo conoscere le parole, ma anche saperle usare. Essere traduttore richiede:

  • una profonda consapevolezza culturale (ad esempio, modi di dire, tono, umorismo),
  • la conoscenza della materia (ambito legale, medico o tecnico) e
  • la padronanza delle convenzioni di scrittura in entrambe le lingue.

Una persona bilingue può comprendere perfettamente una conversazione in entrambe le lingue, ma non essere preciso, non cogliere le sfumature o non riportare la coerenza: caratteristiche necessarie per tradurre testi complessi. Infatti, molti traduttori professionisti si specializzano in una sola lingua (generalmente la loro lingua madre) per poter garantire la massima qualità.

Esempio rapido:
Sapere come si dice "data breach" in italiano non è sufficiente. Un traduttore deve conoscere la normativa GDPR, la terminologia legale che si applica e sapere come riportarla accuratamente nel sistema legale di destinazione. Questo va ben oltre il saper parlare con fluidità.

Sebbene il bilinguismo sia un ottimo punto di partenza per diventare traduttore, è solo un pezzo del puzzle.

4. Cosa conta davvero: il bilinguismo funzionale

Piuttosto che puntare al mitico "bilinguismo perfetto", un concetto più realistico e utile è il bilinguismo funzionale. Ciò significa essere in grado di usare entrambe le lingue in modo efficace in situazioni concrete, che si tratti del lavoro, della vita familiare o del mondo accademico.

Il bilinguismo nel mondo reale è disordinato e dinamico. Cambia con l'età, l'ambiente e le esigenze professionali. E va bene così. Anche un bilinguismo limitato offre enormi opportunità di comprensione interculturale, flessibilità mentale e connessione globale.

Conclusione

Il bilinguismo non è un distintivo di perfezione linguistica, ma uno strumento pratico che si forma solo con l'esperienza. Sia che tu parli correttamente due lingue o che stia praticando in entrambe, ricorda: essere bilingue ha un gran valore, ma non è una strada sicura per entrare nel mondo della traduzione. Se stai pensando di diventare un traduttore, forse ti conviene prepararti per un'immersione linguistica e culturale molto più profonda.

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Ritratto di Josh Gambin
Josh Gambin

Josh Gambín Asensio è laureato in Scienze biologiche presso l'Università di Valencia e in Traduzione e Interpretazione presso l'Università di Granada. Ha lavorato come project manager, impaginatore e traduttore freelance e in-house. Dal 2002 è socio fondatore di AbroadLink e attualmente ricopre la carica di Direttore Vendite e Marketing.

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Pubblicato il 07/06/2024

Il mondo della traduzione non si limita alle parole, ma comprende anche culture, storie e tradizioni. Spesso i nostri clienti sono incuriositi dal fatto che alcune lingue si leggano da sinistra a destra e altre da destra a sinistra. In questo articolo, ci occuperemo di questa affascinante qu‏‏‏estione, approfondendone le radici storiche, pratiche e culturali di queste differenze.‏‎

[TOC]

Le radici storiche e la praticità dei sistemi di scrittura

Per capire perché alcune lingue si leggono in modo diverso, bisogna risalire alle prime forme di scrittura. I geroglifici egiziani e la scrittura cuneiforme, tra le forme più antiche, si scrivevano spesso in verticale o da destra a sinistra. Anche l'alfabeto fenicio, uno dei più antichi sistemi di scrittura alfabetica, si scriveva da destra a sinistra. Questo alfabeto ha influenzato molte scritture moderne, tra cui l'ebraico e l'arabo.

Anche l’evoluzione dei supporti per la scrittura ha svolto un ruolo cruciale. Con l'introduzione del papiro e successivamente della pergamena, le abitudini di scrittura cambiarono. I Greci, influenzati dai Fenici, scrissero prima da destra a sinistra, poi in modo bustrofedico (alternando le direzioni da una riga all'altra senza interruzioni). Alla fine, decisero di scrivere da sinistra a destra. Questa transizione potrebbe essere dovuta al fatto che, con questo sistema, le persone che scrivevano con la mano destra evitavano di sbavare l'inchiostro fresco. Questa scelta dei Greci ebbe un'influenza duratura, dato che fu proprio l'alfabeto greco a dare origine a quello latino. Con l'espansione dell' Impero Romano e la conseguente diffusione dell'alfabeto latino in tutta Europa, scrivere da sinistra a destra divenne lo standard.

Diffondere la cultura e portare avanti le tradizioni

Grazie all'Impero romano e alla cultura occidentale, questo stile di scrittura ebbe un’ampia diffusione. Le lingue europee, influenzate dal latino, hanno mantenuto questa direzione e si scrivono da sinistra a destra. Le lingue semitiche, invece, hanno mantenuto la scrittura da destra a sinistra, soprattutto a causa del loro attaccamento ai testi sacri e alle tradizioni.

Le tradizioni culturali e religiose svolgono un ruolo essenziale nella conservazione delle direzioni di scrittura. L'ebraico e l'arabo, ad esempio, possiedono testi sacri antichi che si leggono e si scrivono da destra a sinistra. Questi testi sacri hanno una profonda importanza culturale e religiosa, il che spiega perché queste lingue hanno mantenuto questo stile di scrittura nel corso dei secoli.

Fattori linguistici e cognitivi

Esistono teorie che affermano che la direzione della scrittura in alcune lingue potrebbe essere influenzata dalla struttura delle parole e delle frasi. Le lingue semitiche, per esempio, presentano una struttura consonantica che potrebbe aver favorito la scrittura da destra a sinistra. Tuttavia, non esiste un consenso universale riguardo a questa spiegazione.

Impatto sulla traduzione e sul business

Per un’agenzia di traduzione professionale, comprendere queste differenze è fondamentale. Per tradurre dei documenti non basta soltanto convertire le parole da una lingua all'altra, bisogna anche rispettare la direzione della scrittura. Questo può influire sull’impaginazione, sulla progettazione grafica e sulla leggibilità dei documenti tradotti.

Nel commercio interaziendale (B2B), questo concetto è ancora più essenziale. Le aziende che fanno affari a livello internazionale devono essere consapevoli di queste differenze per assicurarsi di comunicare efficacemente e rispettando le culture locali. Una traduzione che non tiene conto della direzione della scrittura può risultare sgraziata o inappropriata, danneggiando l'immagine dell'azienda.

Conclusione

I diversi stili di scrittura costituiscono un'affascinante testimonianza della ricchezza delle culture umane. In qualità di agenzia di traduzione, la nostra missione è quella di destreggiarci tra queste differenze con abilità e delicatezza, assicurandoci che i tuoi messaggi superino i confini linguistici e culturali rispettosamente e senza intoppi. Che sia da sinistra a destra, da destra a sinistra o anche dall'alto in basso, i nostri servizi di traduzione ti aiuteranno a comunicare efficacemente in tutto il mondo.

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Ritratto di Virginia Pacheco
Virginia Pacheco

Scrittrice per blog e community manager interessata alla multiculturalità e alla diversità linguistica. Originaria del Venezuela, ha viaggiato e vissuto a lungo in Francia, Germania, Camerun e Spagna, unendo alla sua passione per la scrittura la sua esperienza interculturale.

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Pubblicato il 29/03/2024

La lingua è molto più di un semplice strumento di comunicazione. È il riflesso di culture, esperienze ed emozioni di tutto il mondo. Ogni lingua ha le sue sfumature ed espressioni uniche, alcune delle quali sono così profondamente radicate nella cultura che sono praticamente impossibili da tradurre direttamente in altre lingue. In questo articolo, esploreremo alcuni esempi affascinanti di parole intraducibili o difficili da tradurre in altre lingue, che illustrano la ricchezza linguistica del globo.

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1. Waldeinsamkeit (tedesco)

La prima parola della nostra lista è "waldeinsamkeit", un termine tedesco che evoca una profonda sensazione di solitudine, pace e comunione con la natura che si sperimenta durante una passeggiata solitaria nel bosco. Anche se sarebbe possibile tradurre questa parola in italiano come «la sensazione di solitudine nel bosco», è difficile trasmettere pienamente la ricchezza dell'esperienza emotiva ad essa associata. È un esempio perfetto di come il linguaggio possa racchiudere sentimenti complessi e intimi, facili da comprendere universalmente ma difficili da tradurre.

2. Komorebi (giapponese)

Abbiamo poi la parola giapponese «komorebi», che descrive la luce del sole che filtra attraverso le foglie degli alberi. È un'immagine poetica che cattura la bellezza della natura, che non ha però un equivalente diretto in molte altre lingue. È un esempio perfetto di come alcune lingue abbiano parole per indicare esperienze sensoriali o fenomeni naturali che possono essere difficili da descrivere con precisione in altre lingue.

3. Sisu (finlandese)

In finlandese troviamo la parola «sisu», che incarna l'idea di perseveranza, coraggio e forza d’animo di fronte alle avversità. Anche se possiamo provare a tradurlo come «determinazione» o «tenacia», la profondità culturale ed emotiva di «sisu» è difficile da trasmettere pienamente in altre lingue. È una parola che rieccheggia profondamente nella mentalità finlandese e cattura un aspetto importante della loro identità nazionale.

4. Tsundoku (giapponese)

Torniamo al giapponese, stavolta con la parola «tsundoku», l'atto di accumulare libri senza leggerli, lasciando che le pile di libri non letti ammucchiate in casa si facciano sempre più alte. È un concetto familiare per molti appassionati di lettura, ma non esiste una parola equivalente in molte altre lingue. «Tsundoku» dimostra che la lingua può riflettere abitudini o comportamenti culturali specifici che possono essere esclusivi di una determinata società.

5. Mamihlapinatapai (lingua yagan)

Un esempio affascinante proviene dalla lingua yagan con la parola «mamihlapinatapai», che si riferisce a uno sguardo scambiato tra due persone, ognuna in attesa che l'altra prenda l'iniziativa di fare qualcosa che entrambe desiderano fare ma che nessuna osa iniziare. È un concetto complesso che cattura perfettamente la tensione e la reticenza che possono esistere in determinate situazioni sociali, ma che non ha un equivalente diretto in molte altre lingue.

6. Tartle (scozzese)

In Scozia, la parola «tartle» viene utilizzata per descrivere l'esitazione nel presentare qualcuno di cui si è dimenticato il nome. È un esempio divertente di una parola che cattura un'esperienza sociale concreta e illustra come il linguaggio possa riflettere aspetti della vita quotidiana universalmente riconoscibili ma difficili da tradurre con precisione.

7. Gigil (tagalog)

Il tagalog, una lingua delle Filippine, possiede la parola «gigil», che descrive un intenso sentimento di tenerezza o desiderio di pizzicare o stritolare qualcosa di carino o adorabile, come un bambino o un animale domestico. È un esempio incantevole di una parola che esprime un'emozione complessa, ma che non ha un equivalente diretto in molte altre lingue.

8. Hygge (danese)

La parola danese «hygge» evoca una sensazione di comfort, benessere e intimità. Si associa alla creazione di un ambiente caldo e accogliente, spesso condiviso con i propri cari attraverso semplici momenti di felicità, come bere una tazza di tè davanti al camino in una fredda giornata d'inverno.

9. Fernweh (tedesco)

Concludiamo con un'altra parola tedesca, «fernweh», che rappresenta un intenso desiderio di viaggiare e esplorare il mondo, spesso associato a una certa nostalgia per luoghi che non abbiamo mai visitato. È il contrario della parola «heimweh» (nostalgia) ed è un esempio perfetto di come il linguaggio possa trasmettere aspirazioni o sentimenti profondi universalmente condivisi ma che possono essere difficili da descrivere con precisione in altre lingue.

Conclusione

In conclusione, questi affascinanti esempi di parole intraducibili o difficili da tradurre in altre lingue illustrano la ricchezza linguistica del mondo; sottolineano inoltre l'importanza di possedere una profonda sensibilità e conoscenza delle parole e dei loro significati quando si intende tradurre testi e comunicare oltrepassando i confini linguistici. 

Nel contesto globale odierno, in cui gli scambi interculturali sono diventati la normalità, le agenzie di traduzione svolgono un ruolo essenziale. Le loro competenze permettono di trasmettere con precisione le sfumature e i dettagli di queste parole intraducibili, preservando l'essenza stessa della lingua originale. 

La prossima volta che ti imbatti in una parola intraducibile, prenditi un momento per apprezzarne la profondità e il significato unico. Si tratta proprio di una testimonianza della bellezza della diversità linguistica!

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Virginia Pacheco

Scrittrice per blog e community manager interessata alla multiculturalità e alla diversità linguistica. Originaria del Venezuela, ha viaggiato e vissuto a lungo in Francia, Germania, Camerun e Spagna, unendo alla sua passione per la scrittura la sua esperienza interculturale.

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Pubblicato il 07/08/2023

Il Desktop Publishing o DTP è un processo che ci permette di creare documenti con elementi grafici, testo e immagini di alta qualità. L'uso della tecnologia di stampa digitale permette di produrre materiale stampato di alta qualità senza spese eccessive. Questa tecnologia viene utilizzata sia da aziende che da privati per generare documenti dall'aspetto professionale. Inoltre, può essere utilizzata per creare articoli personalizzati, così come biglietti da visita o materiale promozionale. Nell’era digitale attuale, il DTP svolge ancora un ruolo importante nella creazione di documenti e materiale stampato dall'aspetto professionale. Con un software adeguato e una buona tecnologia di stampa digitale, ottenere risultati di qualità a un prezzo contenuto è molto facile sia per le aziende che per i privati.

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Qual è il legame tra il DTP e la traduzione?

Il modo più naturale per creare il DTP è utilizzando la nostra lingua madre, che in questo caso sarebbe l’italiano. Nel caso di una piccola impresa o azienda che intende lanciare i propri servizi a livello internazionale, è necessario rivolgersi a un'agenzia di traduzione affinché i contenuti vengano tradotti in lingue come l'inglese, il portoghese, lo spagnolo o il tedesco.

La prima tentazione, da evitare assolutamente, è quella di usare traduttori online. Come abbiamo detto molte volte, è un errore da principianti. Soprattutto perché le traduzioni che offrono di solito non tengono conto del contesto. È una soluzione che non funziona mai; tutto ciò che investi per realizzare un DTP di bell’aspetto e di buona qualità può andare in fumo a causa di testi mal tradotti. Questo può quindi offrire una cattiva immagine ai nostri potenziali clienti all'estero. Una traduzione fatta male non è altro che un pessimo biglietto da visita. Per questo motivo, il primo passo è affidare la traduzione a un’agenzia professionale. Grazie ai suoi professionisti specializzati potrai ottenere buoni risultati. In fin dei conti, l'investimento realizzato avrà sempre un ritorno eccellente.

È evidente che una buona traduzione richiede tempo, ma niente può sostituire una persona quando si tratta di dare senso a un testo da una lingua all'altra. Al momento, i diversi tipi di software di traduzione, anche quelli che utilizzano l'intelligenza artificiale, non sono sufficientemente sviluppati per realizzare traduzioni affidabili. A maggior ragione quando la lingua in cui si traduce presenta caratteristiche di una certa complessità. Per esempio, bisogna fare particolare attenzione quando si traduce da/a lingue orientali. Chi può garantirti un lavoro ben fatto? Non esitare a metterti in contatto con un'agenzia di traduzione solida e professionale, pronta a cogliere l'essenza del testo e trasmetterla in qualsiasi altra lingua.

Qualsiasi testo tradotto acquisisce senso solo quando viene debitamente revisionato, prestando particolare attenzione alla terminologia utilizzata e al contesto. Quando elaboriamo un DTP, il nostro scopo è avere un buon impatto comunicativo; per riuscirci, possiamo utilizzare diverse tecniche. Tuttavia, è indispensabile trovare un equilibrio affinché il prodotto finale sia convincente. Alla fine, lo scopo del DTP è chiaramente commerciale e comunicativo. Ignorando gli aspetti linguistici, ci troveremo di fronte a un DTP che non è altro che pura estetica.

La creazione di documenti stampati di qualità professionale è una competenza importante per qualsiasi azienda. Che si tratti di un opuscolo, una newsletter o addirittura un libro, un DTP può aiutarti a creare documenti visivamente accattivanti e dall'aspetto professionale. Tieni però sempre presente che la qualità del testo deve nascere all'origine e non va tralasciata quando si traduce in una lingua straniera. Solo in questo modo creeremo un DTP corretto, che generi impatto e, soprattutto, che sia comprensibile per persone che non parlano italiano.

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Scrittrice per blog e community manager interessata alla multiculturalità e alla diversità linguistica. Originaria del Venezuela, ha viaggiato e vissuto a lungo in Francia, Germania, Camerun e Spagna, unendo alla sua passione per la scrittura la sua esperienza interculturale.

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Pubblicato il 06/03/2023

La traduzione è uno dei settori con maggiore parità salariale e qualità lavorativa. In questo settore, inoltre, il numero di donne professioniste supera quello degli uomini.

La traduzione professionale è uno dei pochi settori in cui i dati mostrano che esiste un numero maggiore di donne che esercitano la professione rispetto agli uomini. Questi dati sono stati raggiunti nel corso degli ultimi decenni; tuttavia, alla base di questa femminilizzazione della traduzione potrebbe esserci il fatto che è sempre stata un'attività in cui era comune la partecipazione di donne.

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1. Traduttrici nella storia

Nonostante il ruolo della donna sia stato relegato per millenni a compiti quali l'educazione dei figli e la cura della casa e dei familiari, la traduzione è stata una delle poche professioni in cui la loro presenza era più comune.

È molto probabile che la padronanza di determinate lingue fosse un'abilità ampiamente richiesta in alcuni contesti e, al contempo, una risorsa scarsa; quindi, rifiutarsi di trarre vantaggio dal lavoro delle traduttrici non sarebbe stata una decisione molto intelligente.

Probabilmente, a beneficiare maggiormente di queste traduttrici furono le organizzazioni religiose che avevano bisogno di tradurre in tutte le lingue possibili i loro testi sacri, per diffondere più facilmente i loro insegnamenti ai fedeli.

Il latino, lingua in cui erano scritti gran parte di essi, era una lingua che solo le persone più vicine al clero e con maggiore accesso all'istruzione conoscevano. Quando arrivò il momento di tradurre questi testi in spagnolo, inglese, portoghese o italiano, per menzionare solo alcune lingue, il compito fu affidato a molte donne religiose.

Altre figure femminili molto importanti nel mondo della traduzione furono alcune donne nobili, che avevano l'istruzione e il tempo necessari per tradurre alcune delle opere letterarie più importanti del loro tempo.

2. Traduttrici oggi

Come accennavamo, oggi le agenzie di traduzione sono uno dei migliori esempi di parità salariale in materia di genere, e questo è uno dei pochi settori che conta su una presenza femminile maggiore di quella maschile.

Tuttavia, per mettere un “ma” a una situazione ancora migliorabile, la visibilità delle traduttrici e il riconoscimento del loro lavoro, rispetto ai loro colleghi maschi, rimane un problema irrisolto che non può essere ignorato.

Proprio con l'intenzione di contribuire a rendere visibile il lavoro delle professioniste di questo settore, di seguito potrai trovare un elenco con alcune delle traduttrici più importanti della Spagna.

3. Traduttrici spagnole che dovresti conoscere

La Spagna vanta grandi esempi di donne che hanno realizzato importanti progressi e progetti nel campo della traduzione.

3.1 Carmen de Burgos y Seguí

Carmen de Burgos y Seguí fu una giornalista, scrittrice e traduttrice di Almería che, tra molti altri meriti, fu responsabile di rendere più accessibili al pubblico spagnolo le opere di Tolstoj e di Helen Keller.

3.2 Fanny Garrido

Fanny Garrido fu una scrittrice galiziana che arrivò a tradurre in spagnolo testi di grandi scrittori e poeti come Heinrich Heine o Wolfgang Goethe.

3.3 Emilia Pardo Bazán

Emilia Pardo Bazán è molto conosciuta per essere stata romanziera, drammaturga, saggista e molto altro nell’ambito letterario. Tuttavia, forse molti ancora non sanno che ha anche tradotto in spagnolo diverse opere importanti, la cui lingua originale era il francese, lingua che padroneggiava perfettamente avendo studiato in un collegio francese della capitale spagnola.

4. Molto da raccontare e tradurre

Come si può immaginare, quello che abbiamo raccontato qui è solo la punta dell'iceberg. Oltre a queste tre grandi donne, sono esistite, esistono e esisteranno in futuro un'infinità di grandi professioniste che contribuiscono giorno dopo giorno a fare della traduzione un esempio lampante di come il genere non sia un ostacolo quando si tratta di portare avanti, con successo, grandi progetti intellettuali come la traduzione.

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Pubblicato il 21/11/2022

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1. Cos'è una traduzione giurata?

Il servizio di traduzione giurata è diventato sempre più richiesto a causa della globalizzazione del mercato, della crescita dei flussi migratori e dell'aumento del turismo internazionale. Ciò si deve al fatto che la traduzione di documenti ufficiali necessari per molte procedure deve adattarsi alle leggi vigenti di ogni specifico Paese. La traduzione di un documento legale o amministrativo prevede un processo specifico nel quale tale documento deve essere avallato dalla firma e dal timbro di un traduttore giurato.

2. Cos'è un traduttore giurato?

In paesi come la Spagna, i Traduttori Giurati hanno un'autorizzazione formale da un ufficio delle Relazioni Internazionali, che conferisce loro uno status ufficiale per la traduzione di documenti. Per assumersi questo tipo di responsabilità, un traduttore giurato deve avere una profonda conoscenza della linguistica e della terminologia legislativa che gli permetta di realizzare un equivalente appropriato del testo originale. Solitamente, un traduttore giurato deve prestare giuramento davanti a un tribunale del suo Paese dichiarando che eseguirà tutte le sue traduzioni con precisione.

I documenti più comuni che solitamente richiedono traduzioni giurate sono:

  • Atti civili
  • Testamenti
  • Contratti notarili
  • Documenti ufficiali, legali o amministrativi
  • Diplomi e certificati scolastici, ecc.

3. Quali Paesi non richiedono una traduzione giurata?

Per trovare un traduttore giurato che rispetti i tuoi requisiti, la cosa più semplice è rivolgersi a un’ agenzia di traduzione. Tuttavia, è importante ricordare che non tutti i Paesi esigono una traduzione legale. Ovvero, i requisiti di ogni Paese sulla traduzione dipendono dal quadro legale.

Sulla base del quadro legale di ogni Paese, generalmente si rientra in una delle due categorie seguenti:

  • Diritto comune: si basa su precedenti legali e gode di maggiore flessibilità, dunque la legge è interpretabile. Il diritto comune si applica a paesi come il Regno Unito, gli Stati Uniti e l'Australia, che, quindi, non hanno un sistema di traduzione ufficiale. In questi casi, l'ammissibilità o meno del documento è a discrezione dell'autorità richiedente. Si richiede solitamente che la traduzione sia realizzata da un traduttore professionista e che il documento contenga i suoi dati o, in alternativa, quelli dell'agenzia di traduzione.
  • Diritto civile: si basa su leggi ben stabilite, dunque viene lasciato poco spazio all’interpretazione. Si applica a Paesi come Francia, Spagna, Italia, Germania e Romania, che possiedono sistemi di traduzione ben stabiliti. In questi Paesi, ci sono traduttori giurati che sono designati e accreditati dal Governo o dal tribunale di quel Paese.

4. Cosa significa questo?

Significa che se, per esempio, vieni dall'India e vuoi fare domanda per un visto negli Stati Uniti, non avrai bisogno del servizio di un traduttore giurato per tradurre i tuoi documenti dall'hindi all'inglese, poiché questo sistema non fa parte della legislazione degli Stati Uniti. Avrai solo bisogno di un traduttore professionista che certifichi i tuoi documenti e, se necessario, li autentichi.

Al contrario, se vuoi fare domanda per un visto in Spagna o in Italia, questi Governi si aspetteranno che un traduttore giurato traduca tutti i documenti richiesti in spagnolo o in italiano. Lo stesso vale per le traduzioni ufficiali in tedesco, francese o portoghese, poiché anche questi Paesi rientrano nel quadro legale del Diritto Civile.

5. Come lavora un traduttore giurato?

In primo luogo, un traduttore giurato richiederà una copia dei documenti da tradurre. Successivamente, una volta completata la traduzione, il traduttore procederà ad allegare un certificato con il suo timbro e la sua firma. Nel caso in cui i documenti siano richiesti da un Paese che opera sotto il Diritto Comune, si può anche allegare un’apostille. Le traduzioni non necessiteranno di alcuna legalizzazione aggiuntiva, poiché sono state realizzate da un traduttore giurato autorizzato.

Se devi presentare una traduzione a un'autorità all'interno di un Paese di Diritto Civile, è molto probabile che ti venga richiesta una traduzione giurata. In AbroadLink forniamo questo tipo di servizi per una vasta gamma di Paesi, quindi non esitare a contattarci.

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Pubblicato il 23/07/2021

La professione del traduttore è molto antica e risale ai primi sforzi degli esseri umani per capirsi a vicenda.

Anche se in pochi lo sanno, per realizzare una traduzione che rispetti l’originale in modo preciso e senza distorsioni è necessario possedere una grande capacità di comprensione e adattamento, diplomazia e persino talento artistico.

I pregiudizi sulla traduzione professionale sono molto comuni. Ecco 4 idee preconcette diffuse, ma inesatte, sui traduttori.

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1. I traduttori diventeranno inutili man mano che avanzerà la traduzione automatica

Questa è la prima affermazione falsa che potrebbe sembrare logica: la traduzione automatica, che continua a progredire, è certamente in grado di tradurre testi semplici in modo più o meno corretto.

Tuttavia, nonostante gli enormi sforzi compiuti nel campo dell'intelligenza artificiale, nessuna tecnologia è ancora in grado di produrre traduzioni veramente professionali senza intervento umano.

È vero che i traduttori traggono vantaggio dai nuovi strumenti di traduzione assistita dal computer (CAT) e da altri strumenti potenti come le memorie di traduzione, che permettono loro di lavorare più velocemente e automatizzare determinate attività.

Ma avremo sempre bisogno di traduttori umani che conoscano le culture delle lingue di partenza e di arrivo per assicurarci che i testi tradotti siano corretti

2. Tradurre è una professione sicura e sempre ben retribuita

Molte persone nel mondo della traduzione lavorano come freelance e vengono pagate a parola, il che significa che in questo campo ci sono molti lavoratori occasionali interessati a produrre traduzioni di qualità in tempi sempre più limitati.

Inoltre, la concorrenza è molto elevata, soprattutto nel caso delle lingue più comuni (inglese, spagnolo, francese, tedesco, italiano...), che vengono quindi pagate meno rispetto a combinazioni di lingue più rare e meno richieste.

Secondo il sito web Iltuosalario.it, lo stipendio mensile di un traduttore in Italia varia tra 1.037 e 4.080 euro lordi.

3. I traduttori sono in grado di tradurre in tutti i campi

Contrariamente a quanto si potrebbe immaginare, molti traduttori non hanno hanno ricevuto per forza una formazione in traduzione.

Molti traduttori sono specializzati in campi specifici in cui si sono precedentemente formati: medicina per le traduzioni mediche, studi giuridici per le traduzioni ufficiali e giurate, pubblicità per le traduzioni di marketing, economia per le traduzioni finanziarie, ecc.

La professione di traduttore richiede un livello ancora maggiore di specializzazione e conoscenza della terminologia pertinente.

4. Tradurre è un lavoro facile

Niente di più lontano dalla realtà. Lavorare su una traduzione richiede molto tempo, per comprenderne il contesto, cogliere tutte le sfumature espresse nei testi originali e produrre traduzioni della migliore qualità possibile.

Pertanto, per delle buone traduzioni professionali è necessario avere esperienza e conoscere a fondo entrambe le lingue, il che si può ottenere solo con molto lavoro (e molta lettura). Non è per niente facile!

Questi quattro esempi di idee sbagliate sulla traduzione offrono una visione un po' meno idealizzata della professione del traduttore. La nostra agenzia di traduzione, AbroadLink Translations, lavora con persone che hanno fatto della traduzione la loro vocazione al di sopra di qualsiasi altra cosa.

Tradurre è un lavoro affascinante: questo sí che è vero! 

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Pubblicato il 18/12/2018

La lingua basca (euskara) è da sempre una lingua misteriosa per gli studiosi della linguistica comparata e della filo-linguistica. Il suo essere così autentico ha fatto sorgere diverse teorie circa la sua nascita e la sua evoluzione.

Una di queste teorie collegherebbe l'euskaraal berbero, una lingua del Nord Africa, sebbene la revisione delle ipotesi su cui si basava questa teoria e gli studi filogenetici sulle popolazioni basche e berbere l’hanno confutata.

Questi studi comparativi sono stati condotti principalmente attraverso la ricerca di parole imparentate, ovvero di parole che abbiano una fonetica e un significato simili. Alcuni studiosi di quest’ambito hanno voluto mettere in relazione la lingua basca con le lingue caucasiche, ma la maggior parte delle parole imparentate che sono state proposte in favore di questa tesi non sono sopravvissute alle critiche di un'analisi più esaustiva. Più tardi, si è constatato che tali parole imparentate sono semplici coincidenze, visto che non si regsitra nemmeno una certa regolarità a livello di corrispondenza fonetica. Inoltre, sarebbe difficile sostenere questa parentela considerando che la lingua proto-basca ha un sistema fonetico ridotto e con molte limitazioni, mentre le lingue caucasiche hanno sistemi consonantici più ricchi.

Probabilmente la teoria che ha ricevuto meno critiche è quella dell'evoluzione locale della lingua a partire dal 16.000 a.C. quando la popolazione autoctona di cacciatori-raccoglitori si unì alle migrazioni di agricoltori, momento in cui cominciò il relativo isolamento che ha dato alla popolazione basca la sua attuale configurazione genetica.

I vari studi filogenetici hanno riscontrato delle caratteristiche genetiche particolari in una parte della popolazione basca che sembrano dimostrare questo relativo isolamento, che spiega anche il suo riflesso sull'evoluzione della lingua.
In ogni caso, anche se non possiamo definire con certezza l'origine della lingua basca e anche se non possiamo collegarlo con certezza a nessuna delle lingue esistenti, ciò che è evidente è che l'euskara è speciale e rappresenta un mistero per gli amanti della lingua.

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Josh Gambin

Josh Gambín Asensio è laureato in Scienze biologiche presso l'Università di Valencia e in Traduzione e Interpretazione presso l'Università di Granada. Ha lavorato come project manager, impaginatore e traduttore freelance e in-house. Dal 2002 è socio fondatore di AbroadLink e attualmente ricopre la carica di Direttore Vendite e Marketing.

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