Che cosa serve per essere un traduttore professionista?

In un mondo in cui la tecnologia è in grado di tradurre una frase in un batter d'occhio e il bilinguismo è sempre più comune, è facile pensare che chiunque parli due lingue sia anche in grado di tradurre. Tuttavia, la traduzione professionale, quella vera, è molto più complessa e sfumata.
Essere un traduttore professionista non significa solo saper parlare due lingue, ma padroneggiare l'arte e la scienza di trasmettere accuratamente il significato, il tono, la cultura e il contesto tra lingue diverse.
In questo articolo andremo ad analizzare quali sono gli aspetti chiave che distinguono un traduttore professionista.
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Inhaltsverzeichnis
Indice dei contenuti
- Padronanza della lingua di origine e della lingua madre
- La specializzazione è fondamentale
- Formazione in traduzione
- Uso di strumenti di traduzione assistita da computer (CAT)
- Consapevolezza culturale
- Attenzione alle regole di scrittura formale
- Fare domande quando è necessario
- L’iscrizione ad associazioni professionali
- I professionisti non sono sempre l'opzione più economica
- Comprendono i loro limiti
- Considerazioni finali: molto di più di un semplice bilinguismo
1. Padronanza della lingua di origine e della lingua madre
Il requisito più importante per un traduttore professionista è la conoscenza profonda e precisa della lingua di origine, un requisito che va ben oltre il saper parlare con scioltezza. Ma è altrettanto cruciale avere un’eccellente padronanza della propria lingua madre, l'unica verso la quale, teoricamente, si dovrebbe tradurre.
Un traduttore professionista non si limita a trasferire parole da una lingua all’altra, bensì ricrea il significato, il tono e le sfumature culturali. Un’attività che può essere fatta in modo impeccabile solo se si lavora con la propria lingua madre.
Tranne rare eccezioni, la maggior parte dei traduttori professionisti aderisce al principio “traduci solo verso la tua lingua madre”. Quando un traduttore dice di saper lavorare con più di 10 combinazioni linguistiche, è spesso un campanello d'allarme, piuttosto che una prova del suo talento.
2. La specializzazione è fondamentale
Come in qualsiasi professione, l'esperienza conta. Un traduttore professionista non pretende di sapere tutto. Al contrario, si specializza in determinati ambiti, come la traduzione legale, letteraria, tecnica o medica. Ad esempio, qualcuno con un’esperienza accademica pregressa in biologia potrebbe specializzarsi in testi farmaceutici. Una conoscenza approfondita del settore consente di essere più precisi nell’uso e nella comprensione sia di terminologia un po’ più complessa, sia degli standard del settore.
Una volta, un traduttore esperto disse: “Il mercato ti costringerà a specializzarti”. Un traduttore che dice di essere un esperto in ogni ambito probabilmente non eccelle in nessuno.
3. Formazione in traduzione
I traduttori professionisti spesso possiedono lauree o certificazioni che attestano i loro studi di traduzione. Molte università in tutto il mondo, dall'Australia al Regno Unito, offrono programmi confezionati appositamente per questa professione, che racchiudono studi sulla lingua, sulla grammatica, sulla cultura ed esercizi di traduzione tecnica.
Tuttavia,la formazione accademica non è l’unica cosa che rende un traduttore un professionista. In alcuni casi, sono altrettanto importanti l'esperienza nel mondo reale, l'immersione culturale e l'apprendimento continuo.
4. Uso di strumenti di traduzione assistita da computer (CAT)
A differenza della traduzione automatica, gli strumenti CAT (Computer-Assisted Translation), come RWS Trados Studio, memoQ, Phrase, Smartcat o Wordfast, sono fondamentali e vengono usati dai professionisti per aumentare il livello di efficienza e di coerenza. Questi strumenti aiutano a gestire grandi volumi di testo, preservare la formattazione e riutilizzare traduzioni fatte in precedenza grazie alle “memorie di traduzione”.
Sebbene il valore di questi strumenti è inestimabile nell’ambito della traduzione tecnica, vengono usati meno nel caso di testi letterari o che richiedono molta creatività, dove il tono e la voce sono essenziali.
5. Consapevolezza culturale
La traduzione non è solo sostituire parole, ma significa trasferire parte della cultura. Le espressioni idiomatiche, l’umorismo, i riferimenti e il tono sono tutti elementi che variano notevolmente da cultura a cultura. Un traduttore professionista deve saper cogliere il contesto culturale che sta dietro ad un messaggio per poterlo adattare nella maniera più opportuna al pubblico destinatario.
Ad esempio, tradurre uno slogan pubblicitario o una campagna richiede sensibilità culturale e conoscenza della cultura a cui sono destinati. Ecco perché i traduttori che hanno vissuto o lavorato in paesi dove si parla la lingua di origine spesso hanno una marcia in più.
6. Attenzione alle regole di scrittura formale
Un segno distintivo di professionalità è la perfetta padronanza della grammatica, dell’ortografia, della punteggiatura e dello stile nella lingua di destinazione. Se un traduttore commette errori di scrittura nelle email che invia o nelle sue proposte, è un segnale di avvertimento. Un traduttore preciso produce testi puliti e adeguati dal punto di vista stilistico, sia che si tratti di un manuale per utenti o di un comunicato stampa.
Spesso, saper scrivere bene è ciò che distingue un traduttore decente da uno eccellente.
7. Fare domande quando è necessario
Anche il traduttore più esperto potrebbe non capire appieno un segmento particolarmente ambiguo o tecnico. Ma ciò che distingue un professionista è la sua propensione a chiedere chiarimenti. L’umiltà e l’attenzione ai dettagli assicurano precisione e spesso migliorano il contenuto dell’originale.
I clienti non dovrebbero vedere le domande come un segno di debolezza, ma come prova dell'impegno del traduttore per garantire la qualità.
8. L’iscrizione ad associazioni professionali
Molti traduttori professionisti sono soci di organizzazioni come l’ATA (American Translators Association) o l’AITI (Associazione Italiana Traduttori e Interpreti). Essere soci non garantisce la qualità a prescindere, ma è un indicatore di un certo livello di serietà e impegno verso la professione.
Queste associazioni forniscono anche risorse preziose, formazione ed elenchi di professionisti verificati che vengono messi a disposizione dei clienti.
9. I professionisti non sono sempre l'opzione più economica
Una buona traduzione costa. I traduttori professionisti investono in istruzione, software, formazione continua e spesso in dizionari e banche dati costosi. Se qualcuno si offre di tradurre il tuo manuale di 10.000 parole per 50 euro, probabilmente stai pagando per una traduzione automatica, o peggio.
C’è della verità nel detto: “Il risparmio non è mai guadagno”. Optare per l'opzione più economica spesso significa pagare due volte: una volta per la cattiva traduzione e un’altra per la correzione.
10. Comprendono i loro limiti
Nessuno è in grado di tradurre tutto. I veri professionisti riconoscono i propri limiti. Non accettano incarichi al di fuori del loro ambito di competenza, ma ti consiglieranno di rivolgerti a qualcun altro, se il tema non rientra nelle loro conoscenze. Essere onesti e consapevoli di sé è un segno di integrità professionale.
Considerazioni finali: molto di più di un semplice bilinguismo
In sintesi, essere un traduttore professionista va ben oltre la conoscenza di due lingue. Implica una profonda conoscenza della cultura, precisione linguistica, competenza specializzata, uso degli strumenti giusti, un impegno per l'apprendimento continuo e spesso richiede anni di esperienza.
Se sei un'azienda in cerca di traduzioni di alta qualità o un aspirante traduttore, tieni presente che la professionalità in questo campo non si misura solo con la scioltezza linguistica. È necessario aggiungere la fiducia, le abilità e un’incessante attenzione alla precisione e alla qualità.
E ricorda, se pensi che assumere un professionista sia costoso, aspetta di assumere un dilettante.
Siamo un’agenzia di traduzione che lavora con professionisti che soddisfano i nostri criteri di selezione basati sulla norma ISO 17100 e sul processo di selezione dei traduttori medici stabilito dalla norma ISO 13485.
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Josh Gambín Asensio è laureato in Scienze biologiche presso l'Università di Valencia e in Traduzione e Interpretazione presso l'Università di Granada. Ha lavorato come project manager, impaginatore e traduttore freelance e in-house. Dal 2002 è socio fondatore di AbroadLink e attualmente ricopre la carica di Direttore Vendite e Marketing.
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