Lo sappiamo tutti, il mondo sta diventando sempre più digitale e sempre più velocemente. Se già il ritmo era veloce prima del Covid-19, ora, nella nuova normalità, è incontrollabile.
Il settore dell’interpretariato, o traduzione orale, è uno dei tanti settori influenzato da questa nuova realtà, a cui ha dovuto adattarsi. È quello che è successo nella nostra agenzia di traduzione. Andiamo a vedere di cosa si tratta.
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Interpretariato di conferenza tradizionale
Quando parliamo di interpretariato di conferenza, ci riferiamo a quel tipo di interpretariato in cui gli interpreti si spostano fino al luogo in cui si terrà la conferenza che interpreteranno.
Interpretariato di conferenza da remoto
A differenza dell’interpretariato tradizionale, nell’interpretariato da remoto l’interprete fa esattamente lo stesso, ma da casa.
Ed è possibile? Con la tecnologia di oggi quasi tutto è possibile, anche se è importante sottolineare che non è esattamente la stessa cosa. Tra le due modalità, ci sono alcuni aspetti che cambiano.
Vediamo quali sono le 5 differenze principali tra l’interpretariato tradizionale e quello da remoto.

Come abbiamo già detto, la differenza più chiara è il luogo di lavoro. Mentre nell’interpretariato di conferenza tradizionale si lavora nel luogo in cui si svolge la conferenza, nell’interpretariato da remoto abbiamo due possibilità:
La prima opzione per svolgere un incarico di interpretariato o di traduzione da remoto è lavorare da casa. Ma cosa implica questo?
Per cominciare, è necessario avere un buon computer, meglio se con due schermi, delle buone cuffie e una buona connessione a Internet per svolgere l’interpretazione.
Inoltre, può essere d’aiuto avere la stanza insonorizzata, e qualsiasi altro aspetto che possa fare in modo che la qualità dell’interpretazione sia la migliore possibile. Inoltre, l’interprete da remoto dovrà utilizzare una delle molteplici piattaforme esistenti. Ad esempio, oggi Zoom già si presta all’interpretariato da remoto.
Quando parliamo di hub, ci riferiamo a un ufficio o struttura, a cui possono recarsi gli interpreti per svolgere i loro incarichi di interpretariato o traduzione da remoto.
Gli hubs assomigliano a degli uffici, solo che al posto di scrivanie e computer trovi cabine per l’interpretazione che gli interpreti possono usare.
L’unica cosa che distingue un hub da un’interpretazione in presenza, è che vedi il tuo relatore da uno schermo. Come nell’interpretariato di conferenza tradizionale, anche in un hub si lavora da una cabina d’interpretazione.

È prevedibile: il fatto di lavorare in luoghi diversi implica anche dover lavorare con strumenti diversi.
Nell’interpretariato tradizionale, si lavora di solito nello stesso modo di una sessione di interpretariato da remoto in un hub.
In entrambi i casi, l’interprete ha a sua disposizione una cabina insonorizzata con un vetro nella parte frontale, attraverso il quale può vedere l’oratore.

Lavorano anche con console di interpretariato e con l’attrezzatura abituale che si utilizza nell’interpretariato di conferenza tradizionale. L’unica differenza è che l’interprete da remoto riceve un segnale audio e un segnale video da parte dell’oratore.


Nell’interpretariato di conferenza da remoto, o traduzione da remoto, l’interprete non si sposta. E se non si sposta, significa che non si devono sostenere le spese del viaggio, alloggio, ecc.
Inoltre, l’interprete ha più tempo a disposizione, quindi può prendere più incarichi. In questo modo, entrambe le parti ne traggono vantaggio.
Anche la gestione si semplifica. È molto più facile trovare un traduttore o un interprete dall’inglese al norvegese in Norvegia, piuttosto che in Italia.

Un altro degli aspetti in cui queste due modalità si distinguono è il servizio tecnico.
Nelle conferenze in presenza ci sarà sempre un team tecnico in grado di risolvere tempestivamente eventuali problemi.
Nell’interpretariato da remoto, e specialmente se l’interprete lavora da casa, è più difficile risolvere problemi di connessione, per esempio, anche se si ha a disposizione un team tecnico (il più delle volte una rarità).

Questa quinta differenza è in stretta relazione con la sezione dei costi logistici. Stiamo parlando dell’impronta di carbonio degli interpreti di conferenza. Come già sai, l’impronta di carbonio permette di identificare la quantità di gas serra emessi da un evento, un’azienda, una persona, ecc.
Per l’interpretariato di conferenza tradizionale, l’interprete deve viaggiare. Questo significa emettere più gas serra rispetto a un’attività di interpretariato da remoto.
Pertanto, quest’ultimo contribuisce di più alla sostenibilità del pianeta rispetto a quello in presenza.
Se ti interessa sapere di più sull’interpretariato da remoto, ti consiglio il nostro articolo “La sfida dell’interpretariato da remoto”.
Abbiamo chiarito quali sono le differenze tra l’interpretariato tradizionale e quello da remoto. Il fatto che gli interpreti non si devono spostare sta alla base di queste differenze.
Pertanto, in base alle nostre esigenze, infrastrutture e budget, possiamo scegliere la modalità di interpretariato più conveniente per noi.