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Come adattare il linguaggio inclusivo a ciascuna lingua

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Pubblicato il 14/07/2025

Perché il linguaggio inclusivo è importante nella comunicazione

Utilizzare un linguaggio inclusivo non solo significa valorizzare la diversità, ma anche plasmare la nostra percezione del mondo. Il linguaggio inclusivo contrasta gli stereotipi e promuove una comunicazione paritaria e rispettosa, particolarmente importante al giorno d’oggi, in un contesto caratterizzato da rivendicazioni sociali, diversità culturale e strategie di marketing a livello globale. Secondo la teoria del relativismo linguistico, il linguaggio e le parole che utilizziamo influenzano il nostro comportamento e il nostro modo di pensare. Ad esempio, in inglese il pronome neutro “the” viene utilizzato per riferirsi a una persona non binaria o di cui non si conosce il genere. Allo stesso modo, il pronome svedese “hen” viene utilizzato per far riferimento a qualcuno senza, però, dare indicazioni sul sesso. Attraverso l’uso della lingua e di queste parole, è possibile delineare il concetto di “identità di genere” che altrimenti sarebbe difficile da comprendere. La tematica dell’identità di genere viene spesso percepita come qualcosa di astratto da chi non si sente direttamente coinvolto. Tuttavia, l’esistenza di queste parole rimarca il suo valore e delinea questa realtà sociale nell’immaginario collettivo. Il linguaggio inclusivo è quindi importante non solo per rispettare la diversità, ma anche per indurre alla riflessione e ad una tolleranza verso realtà che sono diventate molto importanti nella società di oggi.

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Difficoltà specifiche della traduzione inclusiva

Alcune lingue, come il finlandese, non hanno un genere grammaticale e ciò facilita l’utilizzo del linguaggio inclusivo, visto che non c’è la necessità di adattare le parole secondo il genere. Al contrario, esistono altre lingue, come l’italiano, che richiedono adattamenti quando si punta ad una scrittura inclusiva.

Sempre riguardo l’inclusività, è sconsigliato l’uso di traduttori automatici. Quest’ultimi sono strumenti di traduzione distorti che spesso riproducono stereotipi di genere. Ad esempio, la parola "nurse" in inglese sarà generalmente tradotta come “infermiera”, anche in assenza di un contesto di genere, e questo semplicemente perché viene seguito lo stereotipo secondo cui si tratta di una professione esercitata principalmente da donne.

Infine, l’assenza di standard universali rende difficile tradurre un testo con una scrittura inclusiva. Le convenzioni variano molto in base al paese e alla cultura. Pertanto, per tradurre questi testi, è necessario avere una conoscenza approfondita della cultura e delle regole legate alla scrittura inclusiva di entrambe le lingue.

Tradurre la neutralità di genere: una sfida tecnica ed etica

In un mondo in cui le lingue strutturano il pensiero e danno forma all’immaginario collettivo, tradurre la neutralità di genere non è un semplice esercizio linguistico. Si tratta di una sfida tecnica, dal momento che non tutti i sistemi grammaticali hanno gli stessi strumenti per veicolare la neutralità, ed etica, perché si tratta di rispettare le identità senza compromettere la chiarezza del messaggio. Le resistenze culturali, le peculiarità delle lingue d’arrivo e la necessità di essere fedeli al testo di partenza, rendono la traduzione un compito delicato, nonostante le diverse tecniche a disposizione, tra le quali si sottolineano:

  • Transcreazione: Predilige l’adattamento del messaggio alla traduzione parola per parola, al fine di preservare l'intenzione, il tono e la dimensione culturale. Per esempio, applicando questo metodo al contesto del linguaggio inclusivo, la parola inglese “employee” non verrebbe tradotta come “impiegato/a” (un sostantivo di genere), ma come “dipendente”, che è neutro e include sia dipendenti maschi che femmine.
  • Tecniche linguistiche: Esistono diverse tecniche per mettere in pratica un linguaggio inclusivo. I pronomi neutri sono pronomi che non indicano il genere grammaticale, come “io” o “tu”. Poiché in italiano non esiste una terza persona, in alcuni ambienti viene utilizzata lo schwa (ə) per marcare neutralità. Ad esempio, nell’espressione “buongiorno a tutti”, per rimanere neutri rispetto al genere, può essere utilizzata lo schwa per “tutti” che in questo caso diventa “tuttə”. Sebbene non sia ancora stata adottata dall’Accademia della Crusca, poiché non è molto utilizzata, la sua presenza popolare e il dibattito che genera dimostrano un'evoluzione del pensiero ed è possibile che col tempo venga accettata a livello istituzionale. Un altro modo per evitare la denominazione di genere è la neutralizzazione sintattica, ossia la sostituzione di un sostantivo marcato dal genere con un sostantivo collettivo o astratto. Ad esempio, invece di “gli elettori”, potremmo optare per "l'elettorato", che sicuramente è una soluzione neutra.
  • Lo sdoppiamento: Questa tecnica consiste nell’adoperare una forma doppia, includendo tutti i generi. In questo modo, possiamo duplicare il sostantivo con entrambe le forme di genere e anche con una terza forma non binaria. Ad esempio, invece di “lettori”, potremmo dire “lettori e lettrici”, nonostante in questo caso anche l'ordine scelto può essere un potenziale punto di divergenza perché suggerisce una gerarchia di generi. Esistono anche forme abbreviate per indicare entrambe le forme (“alunni/e”) con variazioni ortografiche a seconda del paese. Ad ogni modo, questa opzione non risolve il problema dell'ordine di genere.

Limiti e controversie della scrittura inclusiva

Non tutti sono favorevoli alla scrittura inclusiva, non a caso, molte persone mostrano perplessità sul suo utilizzo. Uno degli aspetti più criticati è la poca leggibilità. Formulare un testo inclusivo richiede l’aggiunta di suffissi o parole che appesantiscono il testo ed in più, la nuova ortografia associata richiede uno sforzo supplementare per decodificare le parole. Se il linguaggio inclusivo non è ben integrato nel testo, si provocano ripercussioni sulla fluidità.

Inoltre, l'inclusione ufficiale di un linguaggio inclusivo in una lingua implicherebbe la totale revisione delle regole grammaticali legate al genere, come la concordanza, la sintassi o l’ortografia, con le conseguenti modifiche. Questo avrebbe un grande impatto culturale ed economico, sia per la transizione richiesta agli adulti che sono abituati alla lingua nella sua forma attuale e sono riluttanti al cambiamento, sia per l'educazione delle nuove generazioni. Infatti, tutti i manuali, le risorse e le strategie pedagogiche esistenti dovrebbero essere rivisti. Questa transizione richiederebbe quindi una massiccia campagna di sensibilizzazione e un enorme investimento finanziario.

D'altra parte, anche istituzioni come l'Accademia della Crusca sono restii sul suo utilizzo. Infatti, la Crusca non consente l’uso dello schwa nei contesti ufficiali e giuridici, in quanto non corrisponde al parlato e contribuisce alla formazione di testi poco chiari e non accessibili. Sebbene queste autorità linguistiche debbano fungere da quadri di riferimento e non hanno il compito di stabilire ciò che è giusto o sbagliato, le loro decisioni possono influenzare l'opinione popolare e la velocità con cui avviene il cambiamento linguistico.

Infine, l'adozione di un linguaggio inclusivo varia molto a seconda dei settori professionali, delle varietà regionali e dei registri. Questi aspetti rendono difficile la traduzione da una lingua all'altra quando non si condividono gli stessi standard per la scrittura inclusiva. Perciò, i traduttori professionisti devono avere una grande capacità di adattamento per rispettare le norme linguistiche e gli aspetti culturali coinvolti.

Perché rivolgersi a un'agenzia di traduzione esperta in comunicazione inclusiva?

Rivolgersi a un’agenzia specializzata in comunicazione inclusiva offre diversi vantaggi importanti. L'esperienza di queste agenzie garantisce la scelta delle migliori strategie linguistiche adattate ad ogni pubblico, volte a garantire una comunicazione più precisa e rappresentativa, preservando la coerenza linguistica e culturale ed evitando riformulazioni scomode o messaggi involontariamente discriminatori.

Un'agenzia specializzata in scrittura inclusiva ha la capacità di offrire traduzioni di testi basati su principi di uguaglianza e di valorizzazione delle diversità. Utilizza strumenti e metodi specifici, come audit dei testi esistenti, linee editoriali inclusive, team editoriali specifici ed in più, si avvalgono di tecnologie come i convertitori automatici, come Inclus, per adattare i contenuti a diversi stili (pronomi neutri, divisione, sostantivi epiceni, ecc.). Un’agenzia specializzata aiuta a redigere documenti ufficiali, materiali di marketing e contenuti web in versioni inclusive, garantendo la leggibilità e l’accessibilità.

Inoltre, l'adozione di un approccio inclusivo è anche una scelta strategica, in quanto aiuta a rafforzare l'immagine del marchio, trasmettendo valori di apertura, rispetto e impegno sociale. Questo permette alle aziende di prendere posizione sulle sfide contemporanee della diversità e dell'inclusione, in modo responsabile e attento.

Adattare il linguaggio inclusivo a ogni lingua è molto più di una questione di forma : è un impegno strategico, etico e tecnico. Combinando adattamento linguistico, sensibilità culturale ed esperienza, un'agenzia di traduzione specializzata garantisce un messaggio chiaro, inclusivo e d'impatto. Contattaci per avere maggiori informazioni sui nostri servizi di traduzione e sulla nostra agenzia di traduzione.

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Ritratto di Djobdi SAIDOU
Djobdi SAIDOU

Assistant marketing chez Abroadlink, Djobdi SAÏDOU est actuellement en deuxième année de Master Langues Étrangères Affaires Internationales à l'Université de Lorraine. Il est également titulaire d'une licence de langues étrangères appliquées.

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