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I sentimenti sono traducibili?

Pubblicato il 03/04/2023

È probabile che in più di un'occasione tu abbia avuto una sensazione che è molto difficile descrivere a parole. Si tratta dei sentimenti che caratterizzano gli esseri umani. Il fatto che sia complicato esprimere questi sentimenti significa che non possono essere tradotti? In passato abbiamo già visto alcune parole intraducibili da tutto il mondo. I sentimenti sono tra queste?

1. Tradurre i sentimenti è possibile, ma bisogna tenere in conto vari aspetti

In qualità di agenzia di traduzione, riceviamo quotidianamente numerosi testi, alcuni dei quali contengono sentimenti che devono essere tradotti in altre lingue. Ogni volta che si presenta questo compito ci impegniamo per portarlo a termine, anche se a volte lo sforzo necessario può essere maggiore o minore a seconda delle lingue con cui si lavora.

Oltre alle differenze linguistiche evidenti, ci sono altri dettagli che devono essere valutati affinché il lavoro svolto dall'agenzia di traduzione incaricata del progetto sia di buona qualità. Di seguito, approfondiremo il più importante di tutti.

2. L'importanza della colessificazione

Uno degli aspetti più importanti da considerare è quello della colessificazione, un termine strettamente legato alla traduzione. Si riferisce infatti a quelle parole che coprono vari significati o concetti. L’inglese ne è spesso un chiaro esempio, specialmente con la parola funny. Potrebbe essere tradotta come divertente, cioè humorous. Tuttavia, alcuni anglofoni usano la parola funny intendono esprimere l'idea di odd, cioè qualcosa di strano.

Come puoi vedere, la colessificazione influisce sulla traduzione che si realizza, soprattutto nel caso in cui nel testo da trattare appaiano dei sentimenti. Se si trascura questo aspetto, la traduzione non sarà del tutto corretta, poiché in alcune lingue la parola che fa riferimento a un sentimento può esprimere qualcosa di completamente diverso da ciò che si vorrebbe dire in un'altra lingua con lo stesso termine.

3. Esempi di colessificazione

Ecco alcuni esempi per comprendere meglio l'importanza che assume la colessificazione nella traduzione dei sentimenti. Il primo di essi è legato alla parola ansia.

Ci troviamo di fronte a un male endemico che, purtroppo, come lo stress, ha finito per impadronirsi di gran parte della società. Ma a cosa si riferiscono le lingue quando menzionano tale parola? Quelle indoeuropee la usano come una sorta di sinonimo di ira. Tuttavia, in alcune zone dell’India e del sud-est asiatico, non accade la stessa cosa. Nelle lingue parlate lì, la parola ira si riferisce piuttosto al rimorso o al dolore.

Proseguiamo con lo stesso esempio, per scoprire altri significati che la parola ira ha in diverse lingue. Quelle con origini austronesiane la usano per riferirsi all'orgoglio, mentre in alcune zone montuose situate nel Caucaso ha una relazione diretta con l'invidia.

Ci sono molti altri esempi di colessificazione come quelli che abbiamo appena descritto, poiché le lingue sono molto diverse tra loro, soprattutto quelle separate da grandi distanze. Questo dimostra che il modo di interpretare i sentimenti e comunicarli varia enormemente ed è un fattore che deve essere valutato quando si realizza una traduzione.

Tra il tedesco e l'italiano non ci sono grandi colessificazioni nell'esprimere sentimenti, così come tra lo spagnolo e il portoghese. Tuttavia, se confrontiamo le lingue di questi Paesi con quelle di regioni molto più lontane, le differenze sono considerevoli e devono essere analizzate per fare una traduzione di qualità, all'altezza di una buona agenzia di traduzione.

4. Alcuni sentimenti non hanno traduzione

Anche se la gran maggioranza dei sentimenti possono essere tradotti tenendo conto delle colessificazioni, ci sono alcuni che non è possibile esprimere in un'altra lingua con un sinonimo. Lo dimostra il termine giapponese age-otori che fa riferimento a quando ci vediamo molto più brutti dopo esserci tagliati i capelli.

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Ritratto di Virginia Pacheco
Virginia Pacheco

Escritora para blogs y Community Manager interesada por la multiculturalidad y la diversidad lingüística. Desde su Venezuela natal, ha viajado y vivido largas temporadas en Francia, Alemania, Camerún y España, transmitiendo a su pasión por la escritura su experiencia intercultural.

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