L’inglese nelle pubblicità francesi

È molto probabile che tu abbia visto un annuncio in inglese in televisione, sulle confezioni o per strada.
L'uso di anglicismi è sempre più diffuso nella società francese, soprattutto nel campo del marketing.
È inevitabile chiedersi perché ci sia questa ossessione per la lingua di Shakespeare sui cartelloni, sui giornali, alla radio, in televisione e, naturalmente, su Internet.
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1. La ragione del successo dell'inglese
Molti professionisti in Francia preferiscono usare l'inglese nella pubblicità perché si presume sia più accattivante e creativo. È considerato anche più moderno e usato per rivolgersi ai giovani francesi, sempre più connessi e influenzati dalla cultura americana.
Infine, è percepito come più facile da usare rispetto al francese stesso, soprattutto in termini di sonorità, con molte parole brevi.
L'uso dell'inglese non è comune solo nelle aziende anglofone che non adattano i loro contenuti, sta diventando una pratica sempre più diffusa anche tra i marchi francesi.
Nel 2020, due marchi francesi presentarono slogan in inglese: «Smart money Smart life» di Sofinco (marchio specializzato in prestiti al consumo) o «For All Your Lives» del produttore francese di automobili Renault.
2. Cosa dice la legislazione francese sull'uso degli anglicismi nella pubblicità?
Nel 1994, in Francia è stata approvata La legge Toubon per limitare l'uso delle lingue straniere e promuovere l'uso del francese nella pubblicità e nel marketing delle aziende.
Queste ultime sono obbligate a mostrare la traduzione del messaggio in francese e a garantire che i termini in lingua straniera siano leggibili come la traduzione negli annunci.
Tuttavia, il termine «leggibile» non è così facile da definire e ognuno può interpretarlo a modo suo.
Inoltre, gli slogan «I'm loving it» di McDonald's, «Just do it» di Nike o «What else» di Nespresso sono piuttosto ben radicati nelle nostre teste, le loro traduzioni non altrettanto.
Un'organizzazione chiamata Direzione generale della concorrenza, del consumo e della repressione delle frodi è incaricata di far rispettare questa legge, che avrebbe però ancora bisogno di qualche chiarimento.
L'Association de Défense de la langue française (Associazione per la Difesa della Lingua Francese) si occupa anche di difendere l'influenza della lingua francese e di sostenere l'uso di alcuni neologismi in francese rispetto agli anglicismi.
Ad esempio, prescrive l'uso del termine “courriel” invece di “email” e “fin de semaine” o “reposailles” invece di “week-end”.
3. I contenuti di marketing vanno tradotti o no?
Bisogna ammettere che quando si tratta delle generazioni più giovani, l'uso dell'inglese è più efficace. Siamo infatti costantemente a contatto con l'inglese, sia sui social media che grazie alla musica, i film o le serie.
I professionisti del marketing si stanno semplicemente adattando a una società dove l'inglese è ovunque. Dopotutto, essere aperti al mondo non significa necessariamente rifiutare la propria cultura.
Tuttavia, l'uso di anglicismi esclude quella parte della popolazione che non parla inglese; le generazioni più anziane di solito non comprendono i termini utilizzati e possono sentirsi escluse.
Inoltre, la lingua francese è molto ricca e, anche se usare l'inglese nella pubblicità significa optare per la semplicità, fare uno sforzo di creatività in francese può essere molto fruttuoso.
Cosa ne pensi?
Puoi rivolgerti a un’agenzia di traduzione specializzata per tradurre i tuoi contenuti di marketing. Questi professionisti sapranno dare senso e adattare il tuo messaggio al tuo target di riferimento.
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Assistente marketing e vendite presso AbroadLink. Sana Tayssir sta attualmente frequentando il secondo anno di un Master in Lingua, cultura e affari (in inglese) presso l'Università Jean Moulin Lyon 3. Ha inoltre conseguito la Laurea in Lingua, letteratura e civiltà inglesi.
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