La ricerca terminologica per la traduzione giurdica: perché e come
PRIMA PARTE: "Perché"
Secondo la mia esperienza, i traduttori tendono a fare eccessivo affidamento sui dizionari giuridici bilingui o sugli approcci linguistici per risolvere problemi di terminologia giuridica sconosciuta o per affrontare alcuni passaggi di documenti giuridici che faticano a comprendere. È vero che esaminare le fonti normative richiede più tempo, ma aiuta quasi sempre a capire meglio il termine in questione e, a mio avviso, dovrebbe diventare un elemento fondamentale della strategia per interpretare la terminologia e l'uso del linguaggio giuridico.
Dobbiamo tenere presente che i dizionari giuridici bilingui sono sempre una fonte SECONDARIA nella definizione del reale significato di un termine giuridico. Questi dizionari sono elaborati da traduttori e giuristi bilingui e si basano sulla loro esperienza con i documenti giuridici. Di conseguenza, sono limitati al contesto con cui l'autore ha familiarità e includono inevitabilmente un certo margine di errore. Pertanto, la fonte PRIMARIA per la terminologia giuridica è la legislazione.
Anche gli approcci linguistici per interpretare la terminologia risultano spesso infruttuosi o errati. Quando comunicano tra loro, i giudici e gli avvocati che redigono atti o sentenze conoscono bene sia le informazioni relative a un determinato caso sia la normativa applicabile. Allo stesso modo, il traduttore deve acquisire familiarità con quel contesto per comprendere correttamente i concetti presenti nei testi che traduce. Come dissi una volta, in modo piuttosto diretto e provocatorio: “Il giudice non stava consultando il Treccani quando ha scritto la sentenza, e nemmeno io quando l’ho tradotta”.
In effetti, il Vocabolario Treccani è una delle opere lessicografiche più prestigiose della lingua italiana e include definizioni accurate di molti termini giuridici. Tuttavia, esiste un inconveniente che è inevitabile anche quando si fa affidamento sulle migliori fonti generali di informazione linguistica per tradurre documenti giuridici. Il problema risiede nel fatto che i documenti giuridici spesso utilizzano il linguaggio in riferimento a una determinata disposizione legale o con un significato specifico, all'interno di un contesto molto ristretto. In questo caso, se il traduttore non conosce questo contesto specifico, è probabile che la sua traduzione sia imprecisa, inesatta e/o priva di senso.
È opportuno che i traduttori giuridici acquisiscano l'abitudine di consultare la legislazione e altre fonti primarie originali a cui si fa riferimento nei documenti. Anche i documenti giuridici correlati, che utilizzano la stessa terminologia o spiegano i concetti in questione, sono di grande aiuto, soprattutto se provengono dallo stesso paese e dallo stesso ambito giuridico. È il caso delle enciclopedie e dei dizionari giuridici monolingue, che spesso riportano ampie citazioni della legislazione e dei precedenti giuridici, diventando così, in molti casi, una fonte quasi primaria.
In questo senso, spero che questo articolo contribuisca a stabilire standard professionali di qualità per la traduzione giuridica, poiché ritengo che la ricerca terminologica nelle fonti giuridiche primarie nella lingua originale costituisca una strategia adeguata e necessaria per affrontare il linguaggio giuridico il cui significato non sia sufficientemente chiaro o definito nel documento originale stesso.
SECONDA PARTE: "Come"
PRIMO ESEMPIO: UNA DIMOSTRAZIONE PASSO DOPO PASSO
Segue un interessante esempio di come una ricerca adeguata conduca a una traduzione adeguata. Un documento originale dell'Ecuador che ho tradotto di recente recitava:
El Estado percibirá el excedente de la participación laboral, conforme a lo previsto en la cláusula siete de este Contrato.
Letteralmente: Lo Stato percepirà l' eccedenza della partecipazione lavorativa, conformemente a quanto previsto nella clausola sette di questo Contratto. Cosa significa "excedente de la participación laboral" in questo contesto? Si potrebbe supporre che "participación laboral" si riferisca a qualche tipo di distribuzione degli utili, ma non ha molto senso parlare di "eccedenza della distribuzione degli utili". Logicamente, la nostra ricerca inizierebbe con la lettura della clausola sette, che in questo caso stabiliva quanto segue:
"la participación laboral del 15 % previsto en el Código del Trabajo"
Letteralmente: "la partecipazione lavorativa del 15% prevista nel Codice del Lavoro"
Il passo successivo sarebbe consultare il Codice del Lavoro dell'Ecuador e vedere cosa dice riguardo alla "partecipazione lavorativa". Possiamo trovarlo con l'aiuto di Google e un po' di creatività. In questo caso, avevo già in mente un'altra legge ecuadoriana che avevo consultato in precedenza.
Attraverso il seguente sito web, avevo avuto accesso alla Legge di Contrattazione Pubblica dell'Ecuador:
http://www.estade.org/derechopublico/LCP-PGE-1.htm. Per accedere da qui al Codice del Lavoro, sono andato su Google e ho digitato nella barra di ricerca: site:www.estade.org "Código del Trabajo". In questo modo, Google avrebbe cercato il termine esatto "Código del Trabajo" nel sito web www.estade.org, limitando così la ricerca alla legislazione dell'Ecuador.
Google ha un'opzione speciale, chiamata "Barra degli strumenti di Google" (che si può scaricare da http://www.toolbar.google.com/), che cerca automaticamente all'interno di un determinato sito web quando si accede a quel sito e si clicca sull'icona "cerca in questo sito" della barra degli strumenti. Io utilizzo spesso questa barra, poiché alcune delle sue funzioni mi permettono di velocizzare le ricerche su Internet e di conservarne la cronologia.
Dopo aver navigato tra i siti proposti dalla ricerca di Google, alla fine ne ho selezionato uno chiamato http://www.estade.org/legislacion.htm, che mi ha condotto al Codice del Lavoro dell’Ecuador, accessibile con pochi clic sulla pagina http://www.estade.org/. Sarebbe stato possibile accedere a questo sito in altri modi, ad esempio cercando il paese in questione sui siti governativi, in particolare quelli dedicati al potere legislativo, oppure cercando pagine contenenti le parole "Código del Trabajo" fino a trovarne una con l’estensione del paese nel nome del sito o all'interno della pagina stessa. In alcuni casi, i motori di ricerca web limitano le ricerche anche a un determinato paese. È interessante notare che il Codice del Lavoro dell'Ecuador non contiene le parole "participación laboral". Parla invece di "participación de trabajadores en utilidades de la empresa", l’espressione classica del mondo ispanofono per riferirsi al concetto di "distribuzione degli utili". L'articolo 97 del Codice recita: Art. 97.- Participación de trabajadores en utilidades de la empresa.- El empleador o empresa reconocerá en beneficio de sus trabajadores el quince por ciento (15%) de las utilidades líquidas [...]
Traduzione: Articolo 97. Distribuzione degli utili ai lavoratori. Il datore di lavoro o l'azienda destinerà il quindici per cento (15%) degli utili netti a beneficio dei suoi lavoratori.
Oltre a consultare questa specifica clausola, ho anche dato un'occhiata all'intero Codice del Lavoro (prestando particolare attenzione ai titoli delle sezioni) per assicurarmi che il termine "participación laboral", presente nel documento originale, non potesse essere interpretato in un altro modo. Il fatto che l'articolo 97 fosse l'unico del Codice in cui compariva la percentuale del 15% confermava ulteriormente che il significato del termine fosse "distribuzione degli utili".
Ora, cosa fare con il vero enigma della frase, la problematica parola "excedente" (letteralmente "surplus" o "eccedenza")? Il PARAGRAFO 2o "DEGLI UTILI" del Codice del Lavoro dell'Ecuador è interamene dedicato alla distribuzione degli utili e al metodo per determinarli in base all’importo stimato da versare per l’imposta sul reddito. Questo paragrafo comprende gli articoli dal 97 al 110 del Codice, equivalenti a circa 3 pagine di testo. Leggendo questa sezione, troviamo quanto segue nell'articolo 106: Art. 106.- Saldo de utilidades no distribuidas.-Si hubiere algún saldo por concepto de utilidades no cobradas por los trabajadores, el empleador lo depositará en el Banco Central del Ecuador a órdenes del Director General o Subdirector del Trabajo […]
Traduzione: Articolo 106. Saldo di utili non distribuiti. Se vi fosse un saldo per utili non riscossi dai lavoratori, il datore di lavoro lo depositerà presso la Banca Centrale dell'Ecuador sotto l’ordine del Direttore Generale o del Vice Direttore del Lavoro.
Ora il termine "excedente" acquisisce un senso: si riferisce alla ripartizione degli utili NON DISTRIBUITI. Di conseguenza, la frase originale può avere una traduzione appropriata e sensata:
El Estado percibirá el excedente de la participación laboral, conforme a lo previsto en la cláusula siete de este Contrato.
Letteralmente:
Lo Stato percepirà l' eccedenza della partecipazione lavorativa, conformemente a quanto previsto nella clausola sette di questo Contratto.
Traduzione:
Lo Stato riceverà gli utili non distribuiti derivanti dalla partecipazione agli utili dei dipendenti, ai sensi dei termini della Clausola sette del presente documento.
Come vediamo, il processo di ricerca terminologica di questa frase non risulta così lungo come si potrebbe pensare. Infatti, è durato poco più di cinque minuti. Come è stato dimostrato, si tratta di un processo piuttosto semplice, anche se talvolta richiede un certo grado di creatività. Numerosi paesi, come il Messico e il Venezuela, hanno quasi tutta la loro legislazione disponibile su Internet. Tuttavia, resta comunque necessario consultare le versioni stampate delle leggi, poiché la legislazione di alcuni paesi (come il Guatemala e persino l'Argentina) non è facilmente accessibile.
SECONDO ESEMPIO: LA TERMINOLOGIA SPECIALISTICA
Anche il termine "autoridad responsable", che appare spesso nelle risoluzioni dei ricorsi di amparo costituzionale in Messico, giustifica la necessità di questo approccio. Solo recentemente questo termine è stato incluso nei dizionari bilingui.
Il "Diccionario de Terminología Jurídica Mexicana (Español-Inglés) - Dictionary of Mexican Legal Terminology (Spanish-English)" di Javier F. Becerra include "autoridad responsable" come "government defendant, authority held responsible for an unconstitutional action; in federal rules of procedure, the government authority, legislature or court of law which is the defendant in a 'juicio de amparo' (writ of amparo)". In italiano, letteralmente, "convenuto governativo, autorità ritenuta responsabile per un'azione incostituzionale; nelle norme federali di procedura, l'autorità governativa, il legislatore o il tribunale che è il convenuto in un 'juicio de amparo' (ricorso di amparo)".
Thomas L. West III, nel suo "Spanish-English Dictionary of Law and Business", definisce questo termine come "the respondent authority {the authority against whom an amparo proceeding was filed}". In italiano, letteralmente, "l'autorità convenuta {l'autorità contro cui è stato avviato un procedimento di amparo}".
Questa voce fu proprio uno dei pochi contributi che ebbi il privilegio di dare al magnifico dizionario di West. Come sono arrivato a questa traduzione e perché West l'ha accettata? Possiamo trovare la risposta nell'articolo 5 della "Ley de Amparo, Reglamentaria de los Artículos 103 y 107 de la Constitución Política de los Estados Unidos Mexicanos" ("Legge sull'Amparo, Regolamentare degli Articoli 103 e 107 della Costituzione Politica degli Stati Uniti Messicani"). Attualmente, è possibile accedere alla legislazione federale messicana
attraverso il sito http://www.cddhcu.gob.mx/leyinfo/, che vale la pena salvare tra i preferiti se si lavora con documenti giuridici in spagnolo.
L'articolo 5 elenca le parti coinvolte in un ricorso di amparo:
Sono parti coinvolte nel processo di amparo:
I.-La parte lesa o le parti lese;
II.-L'autorità o le autorità responsabili;
III.-Il terzo o i terzi interessati, che possono intervenire in tale qualità.
È importante sottolineare che il "terzo interessato" è, in pratica, l'avversario nella causa che ha provocato il ricorso di amparo. Tuttavia, poiché il ricorso di amparo, per legge, può essere presentato solo contro un'autorità governativa che ha violato la costituzione a danno di una persona, tale persona può ricorrere solo contro l'"autorità responsabile" ("autoridad responsable"). Questa autorità è normalmente il giudice che avrebbe violato la costituzione nel risolvere un determinato caso o ricorso a favore del "terzo interessato" o, a volte, il cancelliere che non ha permesso a quella persona di presentare una petizione ritenendo erroneamente che non rispettasse i termini stabiliti. Personalmente, preferisco il termine accettato da West, "respondent authority", invece di quello utilizzato da Becerra, "government defendant", anche se entrambe le traduzioni sono sostanzialmente corrette. Infatti, l'autorità in questione può appartenere al potere esecutivo, giudiziario o addirittura legislativo, mentre il termine inglese "government", a volte, viene utilizzato per riferirsi specificamente al potere esecutivo. Inoltre, l'"autorità responsabile" non è una parte della controversia in questione, anche se viene messa in discussione per il suo operato ufficiale. Pertanto, preferisco la traduzione "respondent", un termine utilizzato in petizioni e procedimenti amministrativi, invece di "defendant", che implicherebbe un interesse di quella parte nella questione.
TERZO ESEMPIO: "DE OFICIO", UN CASO DI USO SPECIALIZZATO
Durante il mio percorso professionale, l'analisi della normativa si è spesso rivelata fondamentale per chiarire un linguaggio apparentemente oscuro o ambiguo. Uno dei miei esempi preferiti è una sentenza giudiziaria di Quintana Roo in cui si affermava che "el latrocinio es un delito de oficio" (letteralmente: " il furto è un reato d’ufficio "). Se consultiamo un articolo del codice penale a cui si fa riferimento nello stesso paragrafo, risulta chiaro che la frase significava in realtà "il furto è un reato perseguito d'ufficio dallo Stato" ("el latrocinio es un delito perseguido de oficio por el gobierno"), a differenza di un atto come la diffamazione, considerato reato in Messico, ma che viene perseguito solo se la vittima sporge denuncia.
Anche una sentenza giudiziaria venezuelana utilizza il termine "de oficio", riferendosi a:
"Casación de oficio […] en ejercicio de la facultad que confiere el artículo 320 del Código de Procedimiento Civil"
Traduzione: La decisione di un ricorso per cassazione basata sulla determinazione autonoma dei motivi da parte del tribunale [...] nell’esercizio del potere conferito dall’articolo 320 del Codice di procedura civile.
L'articolo 320 del Codice di procedura civile del Venezuela fa luce su questo termine:
Podrá también la Corte Suprema de Justicia en su sentencia hacer pronunciamiento expreso, para casar el fallo recurrido con base en las infracciones de orden público y constitucionales que ella encontrare, aunque no se las haya denunciado (ossia, "la Corte Suprema di Giustizia potrà inoltre esprimersi esplicitamente nella sua sentenza per cassare la decisione impugnata sulla base di violazioni di ordine pubblico e costituzionali da essa rilevate, anche se non fossero state denunciate").
È opportuno notare che il termine "de oficio" non appare nell'articolo di riferimento, che è stato parafrasato. In entrambi gli esempi, è utile conoscere la definizione che offre il dizionario per il termine "de oficio". Il dizionario di Becerra, citato in precedenza, traduce il termine come:
"officially, ex-officio, by operation of law, on the court’s own initiative or authority (contrasted with "a petición de parte" [at the request of one of the parties])". In italiano, "d'ufficio, per effetto della legge, per iniziativa o autorità del tribunale (in contrapposizione a "a petición de parte" [su richiesta di una delle parti])".
In effetti, in entrambi i casi, secondo parte della definizione del dizionario, "de oficio" si riferisce a un atto compiuto per iniziativa propria dell'autorità. Tuttavia, questa informazione è troppo imprecisa per noi. Sarebbe poco appropriato tradurre queste frasi come "il furto è un reato che ha a che fare con un'autorità che agisce su iniziativa propria". Una frase come "Ricorso per cassazione in cui il tribunale agisce su iniziativa propria" non suona così male, ma è troppo imprecisa e confusa, e implicherebbe quasi che il tribunale stia promuovendo un processo. Qualcuno che abusa del dizionario potrebbe proporre "Cassazione ex officio", che sembra un'espressione molto sofisticata, ma assolutamente nessuno, neppure il traduttore stesso, saprebbe dire cosa significhi. In questi due esempi, tuttavia, il fatto di fare riferimento all'articolo specifico della legge rende possibile una traduzione chiara e precisa.
QUARTO ESEMPIO: CHIARIRE L'AMBIGUITÀ ATTRAVERSO LA RICERCA
Un altro esempio interessante, seppur sottile, è presente in una risoluzione giudiziaria ecuadoriana, che recitava:
La Administración fundamenta el recurso en la causal 1a del art. 3 de la Ley de Casación y alega que al expedirse la sentencia impugnada se ha incurrido en errónea interpretación de las normas contenidas en los artículos 271 de la Constitución Política.
Letteralmente:
L'Amministrazione basa il proprio ricorso sul motivo 1a dell'articolo 3 della Legge sui Ricorsi per Cassazione e sostiene che, nell'emanare la sentenza impugnata, sia stata commessa un'erronea interpretazione delle norme contenute nell'articolo 271 della Costituzione.
La traduzione letterale risulta ingannevolmente scorrevole. Tuttavia, crea l'impressione che esistano due basi per il ricorso: 1) Motivo 1a dell'articolo 3 della Legge sui Ricorsi per Cassazione, e 2) Articolo 271 della Costituzione. Tuttavia, un traduttore scrupoloso si renderà conto che non è così leggendo il citato articolo della Legge sui Ricorso per Cassazione.
Questo articolo stabilisce quanto segue: Art. 3.- MOTIVI.- Il ricorso per Cassazione potrà essere fondato esclusivamente sui seguenti motivi: 1.a
Applicazione indebita, mancata applicazione o errata interpretazione di norme di diritto [...].
Ciò significa che, secondo l'Autorità Amministrativa, il primo motivo dell'articolo 3 trova applicazione in questo caso PERCHÉ l'articolo 271 della Costituzione è stato interpretato erroneamente, e non che l'articolo 271 fornisce altri motivi per il ricorso. Tenendo conto di queste informazioni, potremo ottenere una traduzione più chiara, secondo un'interpretazione logica del passaggio originale:
Proposta di traduzione: L'Amministrazione basa il proprio ricorso sul motivo 1a dell'articolo 3 della Legge sui Ricorsi per Cassazione, sostenendo che, nell'emanare la sentenza impugnata, sia stata commessa un'erronea interpretazione delle norme contenute nell'articolo 271 della Costituzione.
Ci sono occasioni in cui il traduttore deve mantenere l'ambiguità dell'originale, specialmente quando può esserci più di un'interpretazione logica di un passaggio con validità giuridica. In questo caso, la versione "letterale" ("e sostiene") non rappresenta un'interpretazione logica per chi abbia letto la disposizione a cui si fa riferimento nel paragrafo, né si tratta di un errore di battitura. Pertanto, il testo dovrebbe essere tradotto in accordo con quanto stabilito dalla legge a cui si riferisce.
QUINTO ESEMPIO: IL CASO SPECIALE DEI DOCUMENTI INTERNAZIONALI MULTILINGUE
Alcuni accordi internazionali hanno versioni ufficiali in più di una lingua. Pertanto, i documenti che fanno riferimento a questi accordi devono essere tradotti utilizzando quella terminologia ufficiale. A titolo di esempio, possiamo leggere quanto segue in una legge messicana riguardante la ratifica da parte di quel paese della Convenzione relativa alla notificazione o trasmissione all'estero di atti giudiziari ed extragiudiziali in materia civile o commerciale (il grassetto è mio, e indica la terminologia stabilita dalle versioni ufficiali della Convenzione): En relación con el artículo 10, los Estados Unidos Mexicanos no reconocen la facultad de remitir directamente los documentos judiciales a las personas que se encuentren en su territorio conforme a los procedimientos previstos en los incisos a), b) y c); salvo que la Autoridad Judicial conceda, excepcionalmente, la simplificación de formalidades distintas a las nacionales, y que ello no resulte lesivo al orden público o a las garantías individuales. La petición deberá contener la descripción de las formalidades cuya aplicación se solicita para diligenciar la notificación o traslado del documento.
Proposta di traduzione:
In relazione all’ articolo 10, gli Stati Uniti Messicani non riconoscono la facoltà di trasmettere direttamente i documenti giudiziari alle persone che si trovano sul loro territorio secondo le procedure previste nei punti a), b) e c), salvo che l’ Autorità Giudiziaria conceda, eccezionalmente, la semplificazione delle formalità diverse da quelle nazionali, e che ciò non risulti lesivo dell'ordine pubblico o delle garanzie individuali. La richiesta dovrà contenere la descrizione delle formalità di cui si richiede l'applicazione per eseguire la notificazione o la trasmissione dell'atto.
In una frase come questa, la parola "facultad" verrebbe normalmente tradotta in inglese come "authority", "power" o anche "right". "Freedom" è un sinonimo poco comune, derivato dalla terminologia utilizzata nelle versioni ufficiali della Convenzione. Sarebbe anche logico tradurre "notificación" e "traslado" con due termini distinti in inglese. Tuttavia, la versione ufficiale in inglese utilizza un unico termine, "service". "Judicial documents" è usato molto raramente nel linguaggio giuridico degli Stati Uniti per riferirsi ai documenti giuridici. Ciononostante, si dovrebbe mantenere il linguaggio internazionale quando si fa riferimento a questa Convenzione. Il seguente estratto appartiene alla clausola in questione:
Convenio sobre la Notificación o Traslado en el Extranjero de Documentos Judiciales o Extrajudiciales en Materia Civil o Comercial.
Convenzione relativa alla Notificazione all'Estero degli Atti Giudiziari ed Extragiudiziali in Materia Civile o Commerciale .
Articolo 10. Salvo que el Estado de destino declare oponerse a ello, el presente Convenio no impide:
a) la facultad de remitir directamente por vía postal, los documentos judiciales a las personas que se encuentren en el extranjero;
b) la facultad, respecto de funcionarios judiciales, ministeriales u otras personas competentes del Estado de origen, de proceder las notificaciones o traslados de documentos judiciales directamente a través de funcionarios ministeriales o judiciales u otras personas competentes del Estado de destino;
c) la facultad, respecto de cualquier persona interesada en un procedimiento judicial, de proceder a las notificaciones o traslados de documentos judiciales directamente a través de funcionarios judiciales, ministeriales u otras personas competentes del Estado de destino.
Articolo 10. Salvo che lo Stato di destinazione dichiari di opporsi, la presente Convenzione non interferirà con:
a) la facoltà di inviare atti giudiziari, per via postale, direttamente alle persone che si trovano all'estero;
b) la facoltà , per quanto riguarda funzionari giudiziari, ministeriali o altre persone competenti dello Stato di origine, di procedere alla notificazione o trasmissione di atti giudiziari direttamente attraverso funzionari ministeriali o giudiziari o altre persone competenti dello Stato di destinazione;
c) la facoltà , per qualsiasi persona interessata in un procedimento giudiziario, di procedere alla notificazione o trasmissione di atti giudiziari direttamente attraverso funzionari giudiziari, ministeriali o altre persone competenti dello Stato di destinazione.
CONCLUSIONE
Una buona traduzione deve considerare le parole nel loro contesto. Tuttavia, esistono parti di quel contesto che non sempre risultano evidenti con una semplice lettura del documento. Quando un nordamericano dice "the speed limit on the 10 is 55", sappiamo che "10" è il nome dell'autostrada e che "55" significa "55 miglia all'ora", poiché conosciamo il contesto al di là delle singole parole. Allo stesso modo, sappiamo che "it’s 10 below in Minnesota" significa "-10°F". Quando si parla di "liberated woman", tutti sappiamo che probabilmente ci si riferisce a una donna con carattere, non a una donna appena uscita di prigione.
I documenti giuridici sono redatti nel contesto della legislazione in generale e, in particolare, delle disposizioni legali applicabili a una determinata questione. Una traduzione intelligente, coerente e precisa di questo tipo di linguaggio richiede che il traduttore svolga un’attenta ricerca normativa, al fine di acquisire lo stesso livello di conoscenza contestuale degli attori coinvolti nel caso giuridico. Queste informazioni sono ampiamente disponibili su Internet o su CD-ROM, attraverso enciclopedie giuridiche monolingue, nella versione stampata delle leggi e nei manuali giuridici.
L’analisi terminologica della legislazione stessa contribuisce a chiarire il contesto, a comprendere la terminologia specialistica e a coglierne gli usi più specifici. Può inoltre aiutare a risolvere ambiguità e permettere al traduttore di comprendere meglio le questioni oggetto della traduzione.
Durante la stesura di questo articolo, si è anche osservata una tendenza da parte dei redattori di testi giuridici a parafrasare le disposizioni legali. Di conseguenza, nei documenti legali si trovano talvolta termini che rappresentano una rielaborazione creativa dell’autore e che, quindi, non compaiono in alcun dizionario. In questi casi, consultare direttamente la disposizione legale in questione consente quasi sempre di chiarire il significato dei termini, mentre nessun altro metodo alternativo produce risultati soddisfacenti.
Considerando la vasta quantità di informazioni oggi disponibili su Internet, questo tipo di ricerca dovrebbe diventare una prassi comune nella traduzione giuridica. Allo stesso modo, l’abitudine di consultare queste fonti dovrebbe essere integrata nei programmi di formazione per traduttori, e la metodologia corrispondente andrebbe approfondita nei corsi organizzati dalle associazioni professionali.
Autrice: Madeline Newman Rios (traduttrice dallo spagnolo all’inglese accreditata ATA)
Email: riospanish@aol.com
Fax: +1 909 263 4579
Telefono: +1 909 621 9600
Data: ottobre 2004
Fonte: The ATA Chronicle
Traduzione a cura della nostra agenzia di traduzione.
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Traductora de español a inglés con acreditación de la ATA
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