È necessario legalizzare una traduzione giurata?

Affinché una traduzione sia giurata, deve essere accompagnata dalla firma di un traduttore iscritto all’albo dei Consulenti Tecnici d’Ufficio (CTU) presso un Tribunale italiano e dal verbale di giuramento firmato dallo stesso. Questo conferisce un carattere ufficiale al documento finale. A cosa serve, quindi, la legalizzazione della traduzione giurata?
Se anche tu ti stai facendo questa domanda, continua a leggere questo articolo, perché ti spiegherò tutto ciò che devi sapere sulla legalizzazione di documenti.
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1. Cosa significa legalizzare una traduzione giurata?
Legalizzare significa certificare l’autenticità e la legittimità di un documento emesso da un paese straniero. Sebbene la traduzione giurata sia già di per sé un documento ufficiale, legalizzarla diventa una garanzia aggiuntiva di validità giuridica.
Il timbro e la firma di un traduttore giurato certificano che la traduzione è fedele all’originale e completa, ma chi ci garantisce l’autenticità del documento originale?
È dunque necessario legalizzare i documenti stranieri che vengono presentati, in modo che possano valere anche in Italia. Molti enti o agenzie di traduzione richiedono una “traduzione giurata legalizzata”.
I passaggi da seguire per legalizzare dipendono dal paese estero in cui è stato emesso il documento, dal tipo di documento e dal paese a cui è destinato.
2. Quali sono le procedure per legalizzare una traduzione giurata?
In Italia esistono due modi per legalizzare una traduzione ufficiale, o qualsiasi altro tipo di documento:
2.1. APOSTILLE DELL’AIA
È una procedura semplificata di legalizzazione, valida nei paesi che hanno aderito alla Convenzione dell’Aia del 1961, tra i quali si trova anche l’Italia.
Anche se apporre un’Apostille a un documento è semplice e rapido, è una procedura abbastanza importante dal punto di vista burocratico. Infatti, permette di attestare la veridicità della sottoscrizione e della qualifica legale del pubblico ufficiale straniero che la rilasciato il documento, come l’autenticità del sigillo o del timbro apposto. È possibile verificare le autorità dei paesi firmatari della Convenzione competenti per il rilascio dell’apostille sul sito web della Conferenza dell’Aia di diritto internazionale privato.
2.2. LEGALIZZAZIONE DIPLOMATICA O CONSOLARE
Quando il paese emittente (o il ricevente) non fanno parte della Convenzione dell’Aia non sarà possibile legalizzare il documento tramite Apostille. In tal caso, è necessario ricorrere alla legalizzazione diplomatica o consolare, un processo piuttosto lungo e tedioso.
Il primo passo è far legalizzare il documento originale rilasciato da autorità straniere dalle rappresentanze diplomatico-consolari italiane all’estero. Il richiedente dovrà recarsi, previo appuntamento, all’Ufficio consolare munito dell’atto originale. Una volta fatto ciò, è il turno della traduzione giurata. Ogni documento redatto in lingua straniera deve essere tradotto correttamente alla lingua italiana. Prima di legalizzarla, la traduzione deve essere asseverata, ovvero giurata, da parte del traduttore.
Se nel paese che ha emesso il documento da legalizzare non esiste la figura giuridica del “traduttore ufficiale”, sarà necessario ottenere un ulteriore conferma della traduzione, tramite il certificato di conformità della traduzione. Si tratta di un timbro che riporta “per traduzione conforme”.
3. Perché bisogna legalizzare una traduzione giurata?
Come ho menzionato all’inizio di questo articolo, la firma e il giuramento di un traduttore giurato conferiscono alla traduzione un carattere ufficiale. Ma allora, perché è necessario legalizzare la traduzione?
Ebbene, il punto della questione è che un traduttore giurato, così come un notaio o qualsiasi altra figura pubblica autorizzata dalle autorità italiane, ha giurisdizione solo all’interno del territorio italiano.
Pertanto, se vogliamo che la traduzione, o qualsiasi altro documento ufficiale, sia valida in un altro paese, sarà necessario legalizzarlo per certificarne la validità e l’autenticità.
L’Apostille dell’Aia e la legalizzazione diplomatica o consolare legalizzano il documento originale e la sua firma: entrambe le procedure confermano, assicurano e certificano che un paese riconosce la firma del documento originale e, pertanto, la sua validità.
Tuttavia, ciò che non viene certificato da queste procedure è il contenuto: sarà compito di un notaio assicurarsi del contenuto.
La legalizzazione e l’Apostille non hanno scadenza. Al contrario, i documenti originali potrebbero averla. Ricordati sempre di controllare!
4. Hai ancora dubbi?
Se non hai ancora capito se il tuo documento, o traduzione giurata, hanno bisogno di essere legalizzati o apostillati, ti consigliamo di contattare l’ente a cui devi presentare i documenti e visitare il sito italiano del Ministero degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale.
Sapere con esattezza quali documenti sono necessari e se devono essere tradotti ti farà risparmiare tempo e denaro.
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